DIVENTARE BRAVI: L’IMPORTANZA DELLA PROGRAMMAZIONE

Nei precedenti episodi, ho parlato dell’importanza di creare un gesto motorio stabile ed efficace nel tempo e del perché tutti dovrebbero approcciarsi al mondo delle tre lifts.

Ora aggiungiamo un altro importante tassello e parliamo dell’importanza della programmazione per quanto riguarda il vostro sviluppo fisico e prestazionale.

Dovete sapere che lavorare a livello tecnico e avere tanta motivazione è molto importante ed è sicuramente un ottimo inizio ma, purtroppo, non basta.

Infatti, lavorare sul gesto motorio è si molto importante, ma dopo la lezione col vostro allenatore in cui siete riusciti a capire dove sbagliavate e siete riusciti a capire cosa dovete fare col vostro corpo per raggiungere un’ottima alzata sotto tutti i punti di vista, per mantenere quelle condizioni nella maggior parte dei casi non basta semplicemente ricordarselo ma bisogna possedere uno strumento che ci aiuti a capire le sensazioni e lavorare sui vari punti durante gli esercizi.

Quello strumento si chiama PROGRAMMA.

Esiste una condizione, credo patologica, tipica delle persone: non si soffermano troppo spesso e volentieri sul SIGNIFICATO delle parole.

Se cercate la parola “programma” sul dizionario italiano vi salta fuori una roba del genere:

“Enunciazione particolareggiata di ciò che si vuole fare, d'una linea di condotta da seguire, degli obiettivi cui si mira e dei mezzi coi quali si ritiene di poterli raggiungere”.

Il programma di allenamento è esattamente questo.

Molto spesso ci si dimentica che per raggiungere obiettivi, bisogna programmarli.

Le classiche “schede” che vi vengono ostinatamente e continuamente proposte, in cui non esiste una variazioni dei parametri allenanti logica e razionale, che miri all’ottenimento di un obiettivo, non vi porteranno da nessuna parte nel lungo termine.

Il programma è anche un utile strumento che ci viene in aiuto quando abbiamo una lacuna a livello tecnico.

Ad esempio, se sulla chest press non ho ben chiaro fin dove devo caricare il braccio per poi ripartire e spingere sulla macchina, potrei inserire in determinati momenti della settimana un fermo strategico sulla macchina, in prossimità del punto in cui io voglio che la persona si fermi: in questo modo, sensibilizzerò il cliente a fermarsi in quel punto. 

Nel tempo, lei/lui imparerà ad eseguire un gesto motorio efficace e soprattutto imparerà a spingere correttamente i Kg, utilizzando i muscoli giusti. Ovviamente tutto ciò avviene se e solo se esiste anche una spiegazione tecnica degli esercizi.

Questo è solo un piccolo esempio ma potrei citarne di più complessi, soprattutto su esercizi molto difficili che hanno sempre, ripeto sempre, bisogno di un occhio di riguardo come Squat, Panca, Stacco, Trazioni, Military Press ecc ecc…

Il programma quindi è uno strumento che ha una sua ambivalenza: da una parte ci aiuta a livello tecnico, inserendo delle varianti agli esercizi (fermi, discese lente, salite lente, combo tra fermi e salite e discese lente, rialzi, box, fascette, board, complex ecce cc…), dall’altra ci dà un andamento a livello dei parametri allenanti (intensità, volume, frequenza, densità…) che ci porta a migliorare le nostre prestazioni nel tempo.

Un ottimo programma deve SEMPRE mirare a questi due fattori, perché quando spingiamo sull’acceleratore, è molto facile che ci scordiamo i set-up corretti sugli esercizi, oppure che usciamo dalle linee corrette di spinta e tirata.

Per cui ragazze e ragazzi che state leggendo, d’ora in poi date sempre tanta importanza a ciò che vi viene dato a livello di programmazione.

La classica schedina con dei 12x4 non funzionerà a lungo se non parametrate correttamente e se non vi dà alcuno spunto per lavorare a livello tecnico.

E ricordate che un ottimo preparatore vi fornisce TUTTI gli strumenti per poter lavorare in modo corretto: lezione tecnica e programmazione vanno SEMPRE di pari passo.

E’ doveroso fare un piccolo accenno a cosa si fa a livello di programmazione nella realtà dei fatti: ricercare una progressione dei parametri allenanti.

Senza quella, non andate da nessuna parte.

Da una parte, abbiamo personaggi più o meno credibili che la ottengono seguendo la filosofia del “no pain, no gain”, quindi in modo del tutto involontario, dall’altra abbiamo professionisti che “programmano i risultati”, ovvero sanno perfettamente dove vi troverete in qualsiasi punto del programma.

I parametri allenanti sono:

  • Intensità: banalmente, i Kg che avete sul bilanciere.
  • Intensità percepita: intensità che percepite quando fate un determinato carico.
  • Volume: il numero totale di ripetizioni che fate.
  • Densità: il lavoro che fate in un arco di tempo.
  • Frequenza: quante volte andate a lavorare il gruppo muscolare a settimana.
  • TECNICA: questa non la troverete sui libri ma vi assicuro che se fate un Morning Squat sulle gambe non ci lavorate tanto e il tonnellaggio lì non ci arriva come dovrebbe.

Il bravo preparatore manipola e tiene monitorati questi parametri per ricercare una loro progressione nel tempo.

In realtà, dietro al lavoro di un preparatore c’è una minuziosa raccolta dati di cui ovviamente voi non siete a conoscenza.

Questi dati vengono manipolati per farvi raggiungere i vostri risultati.

Ecco cosa vuol dire scrivere ed avere un programma che ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi, spero che la lettura vi sia piaciuta.

Alla prossima!

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